Ci motiva dimostrare che i talenti artistici delle periferie spesso percepiti come “cantastorie del disagio” possono raccontare anche altro, e possono trasformarsi in artisti professionisti. Vogliamo testimoniare e ribadire che attraverso l’arte ci si può emancipare dalle biografie di periferia, e sia possibile formarsi per avere una professione “sul palcoscenico o dietro le quinte”.